
26 Gen Da “incasso” o da “appoggio”? Quale tipologia di frigorifero fa più al caso tuo?
Il frigorifero è senza dubbio l’elettrodomestico “bianco” più presente nelle nostre case, essendo il “secondo” in assoluto in termini di diffusione, dopo l’onnipresente televisore.
Tutti sanno ormai che, in pratica, i frigoriferi possono essere suddivisi in due grandi tipologie, a seconda del loro aspetto esterno e del loro utilizzo: i modelli detti “da incasso” e quelli chiamati da appoggio o “free-standing”.
La differenza fra queste due tipologie è abbastanza ovvia e conosciuta: nel primo caso, si tratta di elettrodomestici adatti ad essere inseriti in un “mobile” contenitore che ne modifica e abbellisce l’aspetto esterno, rendendolo uniforme con gli altri mobili da cucina; mentre nella tipologia “da appoggio” vengono classificati tutti quei frigoriferi che sono costruiti con delle caratteristiche estetiche tali da poter essere posizionati tranquillamente da soli, “nudi”, senza cioè alcun tipo di copertura.
In linea di massima i due tipi di macchina non differiscono molto, ma in quelli predisposti per l’incasso vi sono progettati alcuni indispensabili accorgimenti che consentono a questi frigoriferi di poter reperire l’aria necessaria al raffreddamento del proprio motore, prendendola soltanto dall’alto e dal basso, invece che sfruttare anche quella proveniente dai due lati, che i normali frigo da appoggio possono usare. Il motivo è piuttosto facile da capire: i frigoriferi da incasso sono concepiti per essere alloggiati fra due “fianchi” di legno che chiudono completamente il loro “retro”, dove sono posti le griglie di raffreddamento, i tubi di circolazione ed il cosiddetto “compressore” (in pratica il motore del frigo stesso). Questi elementi funzionali, durante il loro normale funzionamento, producono una grande quantità di calore dovuta, in parte alla mansione di “scambiatore di calore” che queste macchine hanno, ed in parte al loro stesso meccanismo elettrico basato su di un vero e proprio “motore” che produce il raffreddamento di un apposito gas. Proprio come avviene nella macchine da condizionamento.
I primi frigoriferi da incasso, quelli che in Italia si sono cominciati a vedere già a partire dagli anni ’70, soffrivano un po’ di questa loro condizione di “reclusi” all’interno di un contenitore ed erano per questo abbastanza facili a guastarsi. Quelli moderni, dopo tanti anni di esperienza accumulata e di evoluzione del settore, hanno raggiunto un notevole stadio tecnologico e possono dirsi tranquillamente immuni da problemi di areazione tali da inficiarne un loro tranquillo utilizzo; possono verificarsi però anche oggi problemi di questo tipo, soprattutto relativamente alla corretta istallazione di questa tipologia di frigo. Ogni macchina esce infatti dalla fabbrica dotata di una precisa ed indiscutibile scheda tecnica che ne indica le esatte metodologie di istallazione per la quale è stata pensata e progettata. Queste schede contengono in pratica le misure dei vani di areazione “minimi” che ogni frigorifero da incasso deve possedere per poter serenamente funzionare anche all’interno del mobile in cui sarà inserito. Tali dimensioni, sono più o meno le stesse per ogni marca di frigorifero si intenda acquistare, ma possono verificarsi delle eccezioni che a volte non vengono prese attentamente in considerazione dalle aziende produttrici di cucine componibili. Un altro caso abbastanza frequente di errore, lo si rileva nel caso delle cucine prodotte in maniera “artigianale”, cioè non prodotte dalle industrie, che con i loro sistemi di controllo qualità, evitano più facilmente gli eventuali problemi. Può succedere infatti a volte che l’artigiano per ragioni quasi sempre di “produzione” o di “progetto” non si attenga esattamente alle prescrizioni e costruisca degli alloggiamenti non attinenti a quanto richiesto dai produttori di elettrodomestici.
Se si tiene quindi giusto conto di queste importanti indicazioni, si può tranquillamente affermare che la scelta fra frigorifero da incasso e quello da appoggio, dipende esclusivamente da fattori prettamente estetici.
In verità la cucina “moderna” consente attualmente in egual misura entrambi i tipi di impieghi senza grossi problemi di arredamento. Certo, ove si intende perseguire una certa attenzione ad alcune linee “minimali” che fanno da guida del design oramai da qualche decennio, la scelta dovrà per forza essere orientata verso un frigorifero da incasso, che consente certamente di uniformare e regolarizzare gli stilemi della propria cucina componibile con maggior facilità. Però non è affatto detto che in cucine molto moderne e dalle linee tecnologiche come quelle progettate secondo lo stile “professionale”, quello high-tech o quello industriale, non possa trovare egregiamente una collocazione un bel frigorifero da appoggio, magari in acciaio o nero antracite.
Vi è stata poi qualche tempo fa, anche una certa riscoperta dell’uso del frigorifero free-standing pure per le cucine di gusto classico o “contemporaneo”. In questi casi l’attenzione si sposta prevalentemente verso la scelta di un design molto “attinente”, che intoni perfettamentel’elettrodomestico in quello che dovrebbe essere il suo definitivo contesto. In questi casi si predilige quasi sempre infatti l’uso di frigoriferi del tipo detto “bombato”, che altro non sono che una riedizione in chiave moderna e tecnologica dei primi frigoriferi che nel dopo-guerra, specialmente negli anni del “boom economico”, cominciarono ad affacciarsi sul mercato italiano. Linee molto stondate, maniglie cromate, marca in rilievo, colori pastello, ve li ricordate vero? Un “Cult” dal sapore dannatamente piacevole, al quale è difficile non affezionarsi…
Che si decida comunque di optare per un frigorifero da appoggio dal design “tradizionale” o dal gusto ultramoderno, l’importante è dunque che l’elettrodomestico che si intende sistemare in posizione libera, cioè da “Appoggio”, sia comunque ben integrato nella cucina componibile destinata ad ospitarlo.
A questo proposito è necessario fare un po’ di chiarezza circa il più opportuno posizionamento di un frigorifero free-standing all’interno di una cucina componibile. A parte le misure, di cui parleremo dopo, tre sono gli aspetti da prendere in considerazione a proposito di questo.
Per prima cosa, lo spazio disponibile intorno al frigo, che deve rispettare sempre i criteri indicati nei libretti di uso e manutenzione, i quali indicano, sempre, quanto è necessario lasciare libero intorno al frigo per far si che esso “respiri” in maniera sufficiente e regolare. Troppo spesso infatti di vedono frigoriferi “incastrati” all’interno dei loro alloggi in maniera addirittura inammissibile. Bisogna ricordare sempre infatti che un frigorifero “free-standing”, proprio in quanto è stato progettato per essere istallato liberamente (viene infatti detto anche “da libera installazione”), necessita di avere uno spazio intorno di almeno 5 o 6 cm (ma spesso anche molti di più, a seconda del modello, della potenza del motore e delle sue dimensioni), che deve formare un sorta di cornice vuota, tale da liberare il calore in eccesso proveniente dal motore e dalle griglia di raffreddamento retrostante.
Un altro fattore di estrema importanza per il posizionamento di un frigorifero da libera istallazione all’interno di una cucina componibile è la sua distanza dal forno e dal piano cottura, la quale proprio per gli stessi motivi citati pocanzi, deve essere sufficiente a non far “soffrire” il frigorifero stesso.
Per ultimo bisogna fare attenzione all’apertura delle porte. Molti frigoriferi da appoggio infatti, proprio perché progettati per avere intorno a se un notevole spazio, necessitano di alcuni centimetri lateralmente per fare in modo che la loro porta si apra completamente. Questo piccolo spazio laterale, che quasi sempre si trova fra il muro e il frigo stesso può essere di 5, 10 o anche 15 cm nel caso si opti per un frigorifero, ad esempio, del tipo “bombato”. Bisogna considerare bene questo spazio, perché se la porta del frigo non si almeno di 90 gradi, potrebbero presentarsi difficoltà sia per il suo utilizzo e la sua pulizia, sia per l’impossibilità di aprire i cassetti interni o rimuovere e spostare i ripiani.
In conclusione si può tranquillamente dire che quando si ha a disposizione in larghezza uno spazio limitato da destinare al frigorifero, le strade possibili sono due: optare per un frigorifero da appoggio di larghezza ridotta (ce ne sono diversi modelli larghi anche meno di 60 cm, ma hanno un design solitamente abbastanza semplice ed usuale), oppure preferire l’installazione di un frigo da incasso il quale, in ogni caso, non avrà una larghezza superiore ai 60 cm e non avrà probabilmente bisogno di molto spazio per permettere la sua apertura.
Fonte: lacasamoderna.com